LA CRITICA
ALBERTO RAIMONDI

Ernesto Margueret è l’artista più originale che oggi agita la scena ritrattistica italiana.
Le sue figure, uniche per la loro particolare espressività, ma soprattutto per il particolare taglio che l’artista sa dare, polarizzano l’attenzione d’ogni normale visitatore. Personaggi già affidati alla memoria del tempo, rivivono in nuova veste e con potenza espressiva, intrinsa di humor e di bonomia.
Egli ha saputo rinnovare l’antica tradizione del ritratto, porgendoci un modo nuovo e fiabesco di farci accettare ciò che oramai era fra le cose disuse obliate.
note critiche di Alberto Raimondi Arte informazione n. 50 20/11/2001 bolletino del Centro Arte Bologna
NELLA MERCENARO

Etto” trova nel ritratto di tipo impressionista la fonte d’ispirazione più congeniale ai suoi mezzi.
Ha intrapreso la difficile via di una ricerca volta ad una prospettiva interna più che alla descrizione esterna del soggetto.
La sua pittura, che ha per tema prevalentemente il volto umano, è mezzo di trasmissione d’impressioni e di stati d’animo.
I suoi sono volti emblematici tradotti in una pittura pungente e sarcastica che ricorda George Grosz e Mino Maccari…
Le sue nature morte hanno il profumo delle terre che le esprimono.
Nella Mercenaro Gallerista
ALBERTO RAIMONDI

Ernesto “Etto” Margueret si impone con ritratti di personalità politiche, ben riconoscibile e oggi sulla bocca di ogni cittadino; la caratteristica ottica ridicolarizzante, come davanti a quei famosi specchi deformanti di cui abbiamo tutti conoscenza. L’idea è molto originale e piacevole, ben gradita dal pubblico che li addita subito come i più interessanti dell’esposizione.
Inoltre bisogna dare atto all’artista della ottima formulazione tecnica e della squisita esecuzione pittorica.
note critiche di Alberto Raimondi Arte informazione n. 50 20/11/2001 bolletino del Centro Arte Bologna
ALBERTO RAIMONDI

Ernesto Margueret, in arte Etto, traccia con abile ironia i visi di alcuni uomini politici o geni famosi: è la volta di D’Alema, Pinochet, o addirittura Giuseppe Verdi che compaiono al nostro sguardo con quelle prerogative così individuali e nette da darci una certa emozione.
Il particolare taglio dell’opera, molto caratteristico, accresce il senso dell’emotività, trasferendo l’opera in una considerazione ironica ma molto efficace.
L’originalità esecutiva è senz’altro di notevole validità talchè in alcune sembianze vi sono accenni di concretezza plastica fortemente allusiva.
note critiche di Alberto Raimondi Arte informazione n. 15 1/09/2001 bolletino del Centro Arte Bologna
ENRICO CIAPPEI

“Etto”, personaggio simpatico, modesto, semplice e genuino come sono le montagne di Aosta che lo circondano, generoso nell’espressione e nei fatti, esprime con la sua presenza l’entusiasmo fanciullesco dell’arte; vive nella sua famiglia, che adora, nel guscio di Aosta, come una perla vive nell’ostrica, senza mai uscire dai confini per presentare le sue opere al mondo.
Le persone che avranno la fortuna di conoscere le sue opere sapranno scoprire e apprezzare il messaggio e, chissà, trasferirlo ai posteri.
Il tuo collega, critico d’arte e pittore, Enrico Ciappei “della Lucertola